Secondo l’Oms l’emergenza da Covid è finita, ma i dati a livello globale sono in aumento: qual è il motivo di questa apparente contraddizione.
Sono giorni di grandi novità a livello mondiale per quanto riguarda la pandemia da Covid. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’emergenza è ormai terminata. Non a caso, sono diversi i paesi che hanno, di fatto, ripristinato la normalità pre-pandemica, come il Giappone o la Chiesa cattolica in tutto il mondo. Tuttavia, nell’ultimo mese i dati sembrano in controtendenza con l’ottimismo diffuso, con un aumento dei casi a livello globale. Qual è il motivo di questa apparente contraddizione? Cosa sta succedendo per quanto riguarda la diffusione del Covid? Proviamo a fare chiarezza.
Covid: dati in aumento in quasi tutto il mondo
Stando a quanto riferito dai report a livello mondiale, nel mese di aprile sono stati segnalati quasi 2,8 milioni di nuovi casi in tutto il pianeta, con un numero di decessi che supera i 17mila. Numeri ancora molto importanti, ma in caso rispetto al mese precedente. Guardando nel dettaglio delle Regioni Oms, si registra però un aumento dei casi in tre regioni su sei. In particolare in quella del Mediterraneo Orientale, con un 8% di casi in più, quella del Pacifico Occidentale, con un +15%, e quella del Sud-Est Asiatico, con un preoccupante +454%. In diminuzione con dati superiori al -30%, invece, i casi nella Regione Africana, nella Regione Europea e in quella delle Americhe.
Per quanto riguarda i decessi, da sottolineare una generale diminuzione, con percentuali anche importanti, in quattro delle sei regioni dell’Oms. La crescita resta però preoccupante nelle restanti due, con il +61% del Mediterraneo orientale e il +317% del Sud-Est Asiatico.
Dando un’occhiata alle situazioni dei singoli paesi, è evidente come i dati più preoccupanti siano quelli relativi all’India, che ha registrato un aumento dei casi del +540%, complice la diffusione di una nuova variante del virus. In Italia si registra invece un calo dei casi, anche se il numero totale rimane il terzo nella regione europea, dietro solo a quello della Francia e a quello della Russia.
Perché l’emergenza è finita per l’Oms?
Nonostante una lettura superficiale dei dati possa far pensare a una situazione ancora ampiamente preoccupante, l’Oms ha dichiarato il 5 maggio la fine della pandemia, o meglio dell’emergenza globale, dopo tre anni, tre mesi e cinque giorni. Una decisione frutto della diminuzione di morti e ricoveri e degli alti livelli di immunità dovuti non solo alla diffusione dei contagi, ma anche e soprattutto a quella dei vaccini.
Questo non vuol dire che il Covid sia sparito improvvisamente. Semplicemente sarà gestito, d’ora in avanti, come le altre malattie infettive. A livello pratico, quindi cambierà poco. Saranno i singoli Stati a dover decidere come trattare la pandemia, comunque ancora in corso. Non ci sarà dunque più l’obbligo di riferire all’Organizzazione Mondiale della Sanità il numero di contagi e di morti, e si potrà fare a meno di attuare politiche di limitazione o di obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (comunque altamente consigliati in determinate situazioni).
Insomma, molto cambia, ma questo non vuol dire che il virus sia sparito. Anzi, resta necessario mantenere alta l’attenzione e cercare di non cadere negli errori del passato. Considerare il Covid come un nemico ormai sconfitto sarebbe un grave azzardo. Tuttavia, al momento non sussistono le condizioni per poterlo trattare in maniera molto diversa rispetto a quanto facciamo con i tanti virus con cui ogni giorno abbiamo a che fare.